Squadra giovane, ma di talento, inesperta ma sempre sul pezzo. E che lavoro in dirigenza. Eppure, il Milan continua a essere snobbato.
Lotta Scudetto? Semplice: è una questione tra Inter e Napoli. E occhio alla Juventus, che potrebbe vincerle tutte da qui alla fine del campionato, sfruttando il colpo Vlahovic, e tagliare per prima il traguardo al fotofinish. E il Milan? Macché, tanta fortuna e poco altro. Gloria passeggera, insomma. Questo dicono gli esperti – da ex giocatori a colleghi giornalisti e vari addetti ai lavori -, quelli che “masticano calcio”, tanto per intenderci.
Nessuno, però, dice che il Milan di Pioli, dal dopo-lockdown, ha fatto meglio di tanti altri top club nostrani, stazionando nelle prime posizioni della classifica di Serie A – e comandandola a lungo – ormai da quasi due anni. Nessuno dice che la dirigenza rossonera, silurando Donnarumma e Calhanoglu, è riuscita a mantenere altissimo il livello della squadra, investendo con cognizione, senza particolari sprechi né operazioni cervellotiche. Il tutto giocando sempre e comunque con almeno due-tre titolari fuori causa.
Milan: derby in Coppa, nuovo duello
La verità, come spesso accade, è quella che non viene detta. La vittoria nel derby? Solo un miracolo. Replica: 4-0 show, tre giorni dopo, alla Lazio, squadra lanciatissima nell’ultimo periodo. Il Milan, lo stesso Milan che avrebbe dovuto uscire dalla lotta Scudetto dopo l’incrocio con l’Inter, è riuscito a restare sul treno tricolore, e nelle prossime settimane sfiderà nuovamente i “cugini”, stavolta nella semifinale di Coppa Italia.
Mica male per una squadra che, come detto, si sarebbe dovuta sciogliere col passare dei mesi. E pazienza se, come ribadito in apertura, molti faticano a dire le cose come stanno: Pioli e i suoi vanno avanti per la loro squadra, senza tanti proclami ma con un obiettivo preciso: andare oltre i propri limiti. Perché il Milan – questo sì, è stato sottolineato più volte – non avrà le risorse tecniche di Inter, Napoli e Juventus, ma ha dalla sua il talento dei tanti giovani che, partita dopo partita, stanno sbocciando. Nel frattempo, continuate a non dire!